Cima Presanella

Cima Presanella

La Cima Presanella, con i suoi 3556 mt è la vetta più alta interamente in territorio Trentino.

DISLIVELLO: 1250 mt circa

SVILUPPO: 10 km circa

MATERIALE NECESSARIO: ramponi, imbrago e kit da ferrata

NOTE: Il percorso, pur non presentando notevoli difficoltà tecniche (grazie alla via ferrata di recente construzione che permette di attraversare le zone più impervie senza troppi pericoli), non è da sottovalutare in quanto è molto vario, si snoda tra pietraie di granito instabile e in alcuni periodi presenta tratti innevati superabili solo con i ramponi.

Da dietro il Rifugio si prendono le tracce di sentiero segnalato con ometti e bolli bianchi e rossi che si dirigono verso nord-ovest. Dopo i primi dieci minuti circa si attraversa il ruscello spostandosi leggermente a destra in direzione di una vistosa morena che si trova nel centro del vallone. La si risale nel mezzo e la si percorre tutta fino ad arrivare sulle rocce sottostanti la vedretta di Monte Nero.

Abbandonata la morena si risale spostandosi leggermente a sinistra in direzione della Bocchetta di Monte Nero (ben visibile già dal rifugio). Qui si incontra quello che rimane del piccolo ghiacciaio che, a seconda dell’innevamento, può richiedere l’uso dei ramponi. Attraversata la piccola vedretta, si raggiunge l’attacco del tratto attrezzato che in tempi brevi ci porterà a svallicare la bocchetta. Successivamente ci si abbassa di circa 80 metri (sempre su via ferrata) e ci si ritrova in un altra conca, con una vedretta interamente coperta da detriti.

Ora, mantenendosi sempre sul versante della parete del Monte Nero inizia un lungo e faticoso traverso, dove il terreno è piuttosto instabile a causa di grossi massi ed occorre prestare un po’ di attenzione. (In presenza di neve ad inizio stagione è sicuramente meglio mettere piede sul fondo della valletta e seguire la neve.) Si raggiunge così un’altra parete rocciosa, dove è presente una corda e alcune staffe metalliche che facilitano il passaggio. Si risale il pendio, superando salti rocciosi (il terreno è ricoperto da sfasciumi che complicano un po’ il passaggio e richiedono attenzione). Risalita questa parte si raggiunge la cresta dalla quale si vede il Bivacco Brigata Orobica, e la croce di vetta.

 A questo punto è necessario abbandonare la cresta e scendendo a sinistra (ovest), sempre su tratto attrezzato ci si cala di circa 30 mt raggiungendo un canale attrezzato che si risale abbastanza velocemente fino a raggiungere il bivacco. 

Ora non resta che puntare alla cima, ormai ben evidente; per raggiungerla ci si mantiene sulla pietraia a monte del bivacco, rimanendo leggermente sotto al filo di cresta (sono presenti numerosi ometti) Negli ultimi metri ci si sposta a sinistra e si raggiunge la croce di vetta. 

Ad inizio stagione è facile trovare l’ultimo tratto ancora innevato. Questo semplifica notevolmente la salita e calzando i ramponi si raggiunge la vetta senza troppe difficoltà.

Per il ritorno è consigliato percorrere lo stesso itinerario di salita. 

Dolomiti da Rifugio Segantini

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